Ferrari il giorno dopo resta una pioggia di accuse e anche in Borsa…

Allarme rosso. Ombre cinesi. Cartellino rosso. La “Doppietta”. Giostra ferma per il Cavallino. Una settimana dopo Melbourne, la Ferrari occupa i titoli dei quotidiani italiani con altre pessime notizie. Anche peggiori perché alle brutte prestazioni in pista si è aggiunta la prima doppia squalifica della storia per motivi dividersi di due auto della stessa Scuderia.

In fin dei conti è pure andata bene alla Ferrari. Senza l’esonero di Motta alla Juve, forse la figuraccia Rossa avrebbe avuto altro impatto sulle prime pagine degli sportivi (ma non pensiate che Elkann lo abbia fatto apposta…)

Anche Piazza Affari ha dato un segnale. Dopo aver aperto a 408 euro, il titolo è piano piano sceso fino a 401 alle 10.12… Come si diceva il danno è anche per la reputazione e no soolo per la classifica. Comunque le quotazioni le trovate qui

In Ferrari dovrebbero distribuire l’ultimo libro di Gianrico CarofiglioElogio dell’ ignoranza e dell’errore”, quello in cui si raccontano tra le altre ciò se anche le colpe di capi che si credono perfetti. L’uso di quel congegno che Hemingway consigliava a ogni scrittore andrebbe consigliato. Si chiana Shit Detector: il rilevatore di stronzate. Quante ne sono state fatte a Maranello in questo fine settimana?

RASSEGNA STAMPA

Farsi trovare con due macchine irregolari per motivi differenti è un record mondiale che cancella in poco più di 24 ore lo zucchero raccolto con la Sprint vinta ha Hamilton. Qualcuno avrà anche parlato a vanvera la scorsa settimana, come dice lui. Ma l’impressione è che a parlare a vanvera oggi sia soprattutto Fred Vasseur.

In Formula 1 si racconta che si è sempre alla ricerca del limite. Vero. Ma lo si fa per guadagnare qualcosa, per migliorare le posizioni. La Ferrari non ha guadagnato nulla dalle sue irregolarità. Ha perduto reputazione e punti. E promettere “non lo faremo più” non basta. La Ferrari non dovrebbe averlo fatto. Punto.

Un anno fa in Ungheria la Mercedes di Russell che aveva vinto fu squalificata. Ma l’altra Mercedes, quella di Hamilton, era regolare e vinse la gara. In Ferrari no, di auto irregolari ne avevano due.

Il tutto con la squadra voluta da Vasseur, quella ricostruita tassello dopo tassello dopo aver ripulito un po’ le stanze (via Mekies, via Cardile, via tanti altri).

Ingaggiare Lewis Hamilton ha acceso altri fari sulla Scuderia: oggi ogni errore pesa mille volte di più perché ci sono mille occhi di più a guardare dentro la Ferrari…

Confidiamo in un riscatto immediato, ma per farlo ci vuole la fede infinita che da sempre accompagna chi ha a cuore la Ferrari.

La Rassegna di www.loslalom.it

Mai era accaduto, in 75 anni di Formula 1, che due macchine della stessa squadra fossero squalificate per due irregolarità diverse, in questo caso peso inferiore al minimo e usura eccessiva del fondo. È successo alla Ferrari. La più grande, la più prestigiosa, che rossa lo è da sempre ma ieri è ulteriormente arrossita per l’imbarazzo, esposta a una figuraccia globale proprio nel giorno del suo Gp numero 1100, altra cifra tonda indigesta.

Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: Al crepuscolo di una primavera che non arriva, viene in mente l’ultima doppia squalifica delle rosse, Malesia 1999. Deflettori irregolari. Decisione contestata e ribaltata pochi giorni dopo. Altri tempi. Piloti Schumacher e Irvine, direttore tecnico Ross Brawn, capogita Jean Todt, presidente Luca di Montezemolo. Tutta gente meno abituata a chiedere scusa.

Alessandra Retico, Repubblica: Tra i due “errori” dei rossi quello che suscita più allarme è quello sulla rossa di Lewis: la Ferrari ha bisogno di viaggiare più alta, perdendo prestazioni (si calcola che si perdano due decimi nel tempo su giro stando un millimetro più alti), altrimenti consuma troppo il fondo? E con questa consapevolezza, quella di Hamilton non è stata sollevata abbastanza dopo la sprint dominata (stando più bassa, con poco carburante, per 19 giri in aria pulita)?

Benny Casadei Lucchi, il Giornale]La Ferrari vista fin qui, dai proclami mondiali della vigilia milanese alle titubanze in Australia al trionfo nella sprint e i disastri di ieri, è talmente indecifrabile che potrebbe d’un tratto stupirci. In fondo sperarlo è gratis

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Buongiorno, vorrei aggiungere che c’è anche un altro italiano graziato dai giornali: ricordiamo che anche Briatore con la sua Alpine ha avuto un pilota squalificato, ma con così tanti scoop sportivi è passato in sordina…

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